Direttiva Stop the Clock: rinvio scadenze CSRD e CSDDD
È in vigore dal 17 aprile la Direttiva 2025/794/UE che rinvia di due anni l’entrata in vigore degli obblighi di rendicontazione di sostenibilità e di due diligence per alcune categorie di imprese.
Il rinvio sfrutta il meccanismo dello “Stop the Clock”, ovvero una momentanea sospensione strategica dell’applicazione di alcune normative, in questo caso della CSRD e della CSDDD.
Verso la semplificazione
La proposta della Commissione si inserisce nel più ampio quadro della semplificazione degli oneri burocratici e informativi a carico delle aziende, in particolare delle PMI, alle quali si intende concedere più tempo per adeguarsi.
Flessibilità normativa e un quadro giuridico più chiaro sono gli strumenti con cui la Commissione intende affrontare le sfide di un contesto internazionale in rapida evoluzione.
Uno dei punti chiave della Dichiarazione di Budapest dell’8 novembre 2024 – dedicata al nuovo Patto per la competitività europea – è proprio l’avvio di una rivoluzione normativa che consenta alle imprese di innovare e crescere senza eccessiva regolamentazione, riducendo gli obblighi e adottando una logica basata sulla fiducia.
Le banche non si fermano
Nel mondo del credito, in particolare, i temi ESG sono ormai centrali nella valutazione del merito creditizio. L’attuazione della CSRD e della CSDDD rappresenta per le banche la possibilità di avere informazioni standardizzate, comparabili e affidabili, in particolare per analizzare il profilo delle PMI. Le banche non sembrano intenzionate a rinunciare a queste informazioni perché essenziali per valutare la capacità delle imprese di resistere nel tempo e gestire i rischi legati all’instabilità climatica, politica e sociale.
Il ruolo del commercialista
Per soddisfare anche le esigenze degli stakeholder finanziari, secondo il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti si prevede una crescente diffusione della rendicontazione volontaria, accompagnata da un maggior coinvolgimento dei commercialisti.
Questi ultimi avranno un ruolo proattivo nell’accompagnare le imprese, aiutandole a interpretare i nuovi standard, rispettare le norme, redigere report accurati, raccogliere i dati e dialogare efficacemente con gli stakeholder, in un contesto geopolitico sempre più instabile.
Conclusione: prepararsi per tempo
Gli Stati membri dovranno recepire la direttiva entro il 31 dicembre 2025.
Nel frattempo, la sospensione degli obblighi può e deve essere sfruttata strategicamente dalle imprese per prepararsi a un nuovo modo di fare impresa.
Le direttive si possono sospendere ma il tempo non si può fermare e sfruttarlo vuol dire non solo poter soddisfare gli obblighi di compliance tra due anni ma affrontare i rischi e le sfide in modo strategico e vincente.
Link utili per approfondire
- Scopri di più sul ruolo del commercialista oggi: Il commercialista oggi: oltre al “fare i conti”, c’è di più – Greenmar.
- Leggi la Direttiva 2025/794/UE sul sito ufficiale dell’Unione Europea.